Prima pagina della lettera di Giuseppe Nelli e Alberto Micheli indirizzata al Granduca Leopoldo I.
Pietro Leopoldo I ovvero Leopoldo II d'Asburgo-Lorena, granduca di Toscana in un dipinto del 1770 di Anton Raphael Mengs.
Un po' di storia I
Nasce l'Accademia dei Generosi
Furono Giuseppe Nelli e Alberto Micheli che nell’aprile 1771 ebbero l’idea di fondare una accademia con l’intento di promuovere la cultura e condividere il piacere delle arti. Presso l’Archivio Salviati a Pisa sono custodite le carte che raccontano come i due cittadini «villeggianti», dopo aver avuto l’approvazione di Pietro Leopoldo, chiesero al Duca Averardo Salviati - lo stesso che fece da intermediario tra i Mozart e il granduca di Toscana - di concedere loro a titolo gratuito il terreno posto di fronte all’Osteria delle Tre Pulzelle, lungo la strada maestra che da Firenze portava a Fiesole, per la costruzione di una fabbrica che potesse ospitare le
... Rappresentanze Teatrali fatte per l’Esercizio dei loro Figli, non meno che per il proprio ed altrui divertimento, senza spesa ne aggravio degli Estranei ... onde per far ciò stabilmente credettero opportuno di formare fra di Loro una Accademia e Casino, come si usa in altri Luoghi di questi felicissimi Stati, per ivi coadunarsi liberamente ed usare di quei Divertimenti ed Esercizi che sogliono praticarsi in luoghi simili in tempo di villeggiatura, perciò supplicano la Somma Clemenza dell’A.V.R. a degnarsi di farli grazia di poter formare la detta Accademia e Casino ... (Archivio Salviati, 1 agosto 1771)
Il terreno fu concesso, a patto che il teatro venisse costruito a totale spesa degli accademici i quali avrebbero riservato alla famiglia Salviati i biglietti migliori per ogni rappresentazione e lasciato che si continuassero le attività dell’Osteria del «pallottolaio annesso» (il campo per il gioco delle bocce) e la coltivazione di alberi da frutto e carciofi nel campo contiguo.
Con l’aiuto di architetti, pittori e artisti, l’Accademia dei Generosi in pochi anni eresse un vero teatro: la stampa dell’epoca racconta che, in circa venti anni di attività si allestirono spettacoli teatrali e musicali, tra i quali L’idolo cinese di Giovanni Paisiello e l’intermezzo L’amore artigiano (oggi perduto) del giovanissimo Luigi Cherubini, l’Eugenie di Racine, concerti e feste da ballo.
Agli inizi del Novecento, Luigi Albizzi, proprietario dell’edificio trasformato in residenza agli inizi dell’Ottocento, volle far rivivere l’Accademia dei Generosi e i luoghi che la videro nascere organizzando concerti e feste da ballo di cui si conservano foto, programmi e inviti. A Villa Il Teatro ancora oggi sono visibili le testimonianze del passato, come la fontana di Baccio Bandinelli per la posta dei cavalli diretti a Fiesole, l’insegna in ferro battuto dell’antica Osteria delle Tre Pulzelle, allora annessa al teatro, e la targa in onore dell’architetto granducale Zanobi del Rosso, che curò la costruzione del teatro. La memoria musicale dell’Accademia dei Generosi è viva grazie al busto di Giovanni Paisiello, che presiede le scale interne dell’edificio, e il fondo musicale Giuseppe Stefanelli (oggi in parte conservato presso la biblioteca della Scuola di Musica di Fiesole) contenente interessanti manoscritti antichi, tra cui l’autografo dell’inedita cantata L’Etruria fortunata di Charles Antoine Campion, preziosa testimonianza della prassi musicale toscana di fine del Settecento.
La Rinnovata Accademia dei Generosi vuole ricreare e ridare nuova forza allo spirito dell’antica accademia fiesolana, promuovendo da un lato l’incontro tra professionalità diverse e di queste con giovani studenti, come avveniva nelle botteghe di rinascimentale memoria, e dall’altro tra musicisti e pubblico in uno scambio condiviso di ideali artistici e civili, arrivando a coinvolgere gli spettatori in un contatto completo tra Storia, Arte e Musica.
La Rinnovata Accademia dei Generosi ha fatto il suo debutto il 14 gennaio 2013 al Museo Nazionale del Bargello nell’anniversario della prima adunanza della rinascimentale Camerata dei Bardi, in seno alla quale nacquero i primi tentativi, artistici e filosofici, che portarono alla nascita dell’opera in musica.
Hanno seguito altri concerti presso il Camposanto monumentale di Piazza dei Miracoli a Pisa, con un omaggio a Verdi e Cherubini, nel Chiostro del Museo dell’Opera della Primaziale Pisana con musiche mozartiane, e ancora al Museo del Bargello ed a Palazzo Bastogi a Firenze con il costante intento di far conoscere e valorizzare, quale fondamento culturale della nostra Storia, il legame storico e sociale che sempre è presente tra la grande produzione musicale e le opere artistiche e architettoniche del nostro paese. (Stefania Gitto)
Accademici in costume settecentesco in occasione della celebrazione del primo centenario della morte di Giovanni Paisiello (1740-1816). A cavallo Luigi Albizi.